Mark Kostabi

Mark Kostabi

BIO:

Mark Kostabi, pittore, scrittore, compositore, pianista, produttore nasce a Los Angeles nel 1960, da immigrati estoni. 

Cresciuto a Whittier in California, compie i suoi studi di disegno e pittura alla California State University di Fullerton.

Nel 1982 si trasferisce a New York e due anni dopo è già una figura importante dell’East Village Art Movement che inventa le auto-interviste per affrontare argomenti difficili quali la mercificazione dell’arte contemporanea. Formatosi guardando MTV e leggendo fumetti, Kostabi inizia a dipingere avendo come pittore di riferimento Duchamp.
Dopo aver studiato la pittura europea a cui fa riferimento nelle sue opere, fa suo il concetto delle botteghe del Rinascimento, in cui gli artisti, assistenti ed allievi collaborano alla realizzazione di un opera.

Nel 1988 fonda “Kostabi world”, la sua Bottega Rinascimentale che accende la fantasia dei media per l’impiego profuso di assistenti pittori e creativi.

Mark Kostabi ha, al suo attivo, più di 160 mostre personali allestite in tutto il mondo, le sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Museum of Modern Art, Metropolitan Museum, Brooklin Museum, Corcoran Gallery of Art e al museo di Groningen in Olanda.

Nel 1988 l’artista ha dipinto un affresco all’interno del Palazzo dei Priori di Arezzo e ha completato la scultura “To See Through is Not to See Into” per la città di San Benedetto del Tronto. 

Secondo la sua filosofia sulla personalità di un vero artista, nel corso della sua attività non si è limitato a quadri o affreschi, ma ha disegnato anche copertine di dischi, orologi per la Swatch, accessori per computer e pubblicato diversi libri e prodotto un suo show televisivo. 

Mark Kostabi dipinge figure senza volto, senza tempo, che possono essere tutti noi e nessuno di noi. esprimono la paura dell’uomo nella società, ma anche una lingua universale.

”Il mio obiettivo – ha detto l’artista – è sempre stato quello di creare un’arte più interessante possibile. La mia arte dovrebbe arricchire la vita di chi la osserva, sia di un visitatore che guarda i miei quadri in un Museo, sia di un collezionista che guarda a lungo un Kostabi a casa sua, sia di un gruppo di studenti che riflette su uno dei miei murali, sempre più numerosi, eseguiti per un servizio pubblico. Le mie immagini danno gioia, anche se raccontano storie di solitudine, confusione e isolamento”.

Questo artista con lo spiccato senso degli affari, come insegna Andy Wharol, universalizza i soggetti della sua arte con evidenti omaggi ai grandi Maestri della storia dell’Arte.

Anche la musica di Kostabi, eseguita dal compositore stesso gira l’America, il Giappone, l’Italia e l’Estonia, riproposta da orchestre e solisti di primo piano riscuotendo grandi successi. 

Il suo CD “I did it Steinway” per piano solista, da lui composto ed eseguito, è uscito nel 1998. 

Di lui si è parlato a “60 minutes”, “Eye to Eye with Connie Chung”, “A Current Affair”, “Nightwatch”, “The Oprah Winfrey Show”, “Lifestyle of the Rich and Famous”, “West 57th”, sulla CNN, su MTV e in numerosi altri programmi televisivi in Europa ed in Giappone.
 E’ apparso su testate quali il New York Times, People, Vogue, The Face, Playboy, Forbes, New York Magazine, Domus, Art Forum, Art in America, ART news, Flash Art e Tema Celeste. Kostabi produce inoltre a Manhattan uno show televisivo via cavo dal titolo “Inside Kostabi”, tiene regolarmente lezioni in tutto il mondo e ha pubblicato sette libri, tra cui “Sadness Because the Video Rental Store Was Closed”, “Kostabi: The Early Years” e “Conversations with Kostabi”.

La critica:

Vittorio Sgarbi
«Se Warhol aveva indicato una strada, l’arte come pratica commerciale, come organizzazione industriale destinata alla comunicazione globale, Kostabi l’ha sviluppata e adeguata con perfetta coscienza del suo tempo. Kostabi può vantarsi di essere il pittore più prolifico del mondo; la sua factory, Kostabiworld, è a New York ed è organizzata con criteri industriali, contando molti collaboratori che dipingono secondo le istruzioni del titolare. Anche se sembra una catena di montaggio, l’industria di Kostabi si sforza di produrre ancora manufatti come negli anni che precedettero Warhol; opere realizzate attraverso un certo grado di abilità manuale, come ai tempi di Giotto. Il massimo della modernità diventa così il massimo della tradizione».

Luca Beatrice
«Preciso, mai arrogante o sulla difensiva, Kostabi si discosta profondamente da quella tipologia (ahimé diffusissima) di artisti rompiscatole con cui è impossibile aver a che fare. Felice se apprezzi il suo lavoro, grato per la tua attenzione, persona gentile e squisita. Ce ne fossero, come Mark»

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